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03.03.15 Quella dei morti sul lavoro in edilizia è "un’emergenza nazionale. Non ho più parole per manifestare l’orrore, il dolore e la rabbia per l’ennesima vita spezzata nei nostri cantieri. Voglio esprimere alla famiglia di Adrian Miholca tutta la nostra vicinanza e mi auguro che la magistratura faccia luce al più presto sul terrificante incidente in cui il giovane lavoratore ha perso ieri la vita in un cantiere della A3, cadendo da 80 metri per il crollo di una campata” a parlare è Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil a margine del convegno sulla contrattazione promosso dalla Filctem, in corso di svolgimento a Roma.
La Fillea Nazionale si associa alle richieste della Cgil e degli edili calabresi di “rafforzare le verifiche su tutte le imprese che operano nei cantieri della A3, sullo stato di applicazione dei protocolli e dei piani per la sicurezza, sugli orari di lavoro, sulle condizioni di vita dei lavoratori, soprattutto delle imprese in subappalto”  prosegue Schiavella “le indagini chiariranno la dinamica ed il perché si sia potuto verificare questo cedimento strutturale, ma ci auguriamo che si chiarisca anche se vi sia stato un allentamento nei controlli e nella vigilanza sui protocolli in materia di sicurezza” perché nella catena dei subappalti “troppo spesso i protocolli sottoscritti vengono disattesi.”
Dall’inizio dell’anno, secondo i dati  Fillea - che il sindacato precisa essere dati parziali, basati sul monitoraggio della stampa territoriale  -  in edilizia sono morti  11 lavoratori, molti per caduta dall’alto. E’ di pochi giorni fa l’allarme lanciato proprio dal sindacato di Via Morgagni sull’andamento infortunistico. Lo stesso Schiavella aveva commentato le dichiarazioni Inail, definendole  “preoccupanti, segnate da  un ottimismo che sembra essere utile solo a dare sostegno statistico alla volontà del governo di costituire una Agenzia unica ispettiva con un organico ridotto all’osso.”
Dal monitoraggio Fillea, che  incrocia i numeri degli infortuni con quelli della riduzione della manodopera e delle ore lavorate “dal 2008 al 2013 sugli infortuni mortali in edilizia si è verificata una crescita di oltre il 10% per frequenza oraria, ed oltre il 6% per numero addetti. Per non parlare delle malattie professionali, che hanno avuto un incremento, in  rapporto al numero di addetti,  del 50%” prosegue Schiavella, secondo il quale “anche il dato Inail della forte riduzione degli incidenti denunciati nasconde qualcosa, cioè la crescente tendenza a non denunciare gli infortuni sul lavoro di bassa e media entità. Il lavoratore viene invitato a prendere giorni di ferie o mettersi in malattia, magari in cambio di un compenso fuori busta. In tal modo l’impresa evita possibili controlli o segnalazioni, e soprattutto non si alza il premio assicurativo. ”
Per il leader Fillea sugli infortuni "occorre un drastico intervento sul settore, rafforzando il sistema delle regole e dei controlli, destinando maggiori risorse ed organici all’attività ispettiva, rafforzando il Durc e non depotenziandolo come ha fatto il governo con il decreto Poletti, superando il sistema degli appalti al ribasso. Gli infortuni e le morti sul lavoro sono il risultato di un sistema che non ha più regole, da lì occorre ripartire.”

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