Agenda FilleaFlickr FilleaTube twitter 34x34 facebook 34x34 newsletter mail 34x34 busta paga 40x40Calcola
la tua busta paga

domani ci sara logo 1200

"I morti di Brandizzo sono omicidi sul lavoro" così Genovesi a Repubblica. Leggi le dichiarazioni di questi giorni del Segretario generale della Fillea.                             

Da Repubblica, intervista di Giuseppe Colombo

“I morti di Brandizzo sono omicidi sul lavoro. Gli operai deceduti, così come tutti i loro colleghi che lavorano sui binari, sono stati trasformati in centometristi che devono correre il più velocemente possibile per finire i lavori ed evitare di essere travolti da un treno”. Per Alessandro Genovesi, segretario generale di Fillea-Cgil, il sindacato degli edili, la strage ferroviaria è da imputare a “una logica di business di Rfi che nel tempo ha ridotto i tempi delle interruzioni per manutenzione anche per far passare più treni sulla rete”

Segretario, l’accusa che rivolge a Rfi è pesante.

 

“Purtroppo è la realtà. Dal 2018 ad oggi, e fino al 2027, è previsto un aumento degli interventi di manutenzione sulle ferrovie perché la nostra rete è vecchia e inadeguata. Ma il business plandi Rfi prevede un incremento considerevole del traffico di persone e merci: a fronte di migliaia di chilometri di ferrovie da riparare è previsto un aumento dei treni che circoleranno sulla rete: un vero cortocircuito”.

Perché?

“Nessuno contesta gli investimenti, che sono fondamentali, ma all’aumento del materiale circolabile, cioè dei transiti sui binari, non può corrispondere una riduzione importante dei tempi di interruzione per i lavori o minori controlli e programmazione. Fino a qualche anno fa per sostituire dieci metri di binario si lavorava oltre le cinque ore, oggi meno di tre. Riducendo i tempi di interruzione si genera una corsa che si scarica sugli anelli più deboli della catena delle manutenzioni”.

Sugli operai, insomma.

“Non solo. Anche sulla cosiddetta “scorta” della società committente di lavori, che è sul cantiere insieme agli operai, e sul responsabile della ditta della società d’appalto. Sono le figure che subiscono una logica senza senso, che porta fretta e carichi di lavoro molto alti”.

Dove è la falla nel sistema di sicurezza?

“Ce ne sono diverse. Una è sicuramente rappresentata dalla natura delle manutenzioni. Rfi non pratica il massimo ribasso, ma nel caso di Brandizzo ha dato un appalto a una società, che a sua volta l’ha subappaltata a un’altra ditta. Rfi controlla quello che avviene in questa catena?”.

Cosa avviene?

“La vicenda di Brandizzo accende un faro su un mondo, quello degli appalti e subappalti - per di più recentemente ulteriormente liberalizzati con il nuovo Codice - dove gli operai lavorano anche dieci ore al giorno. Più si scende lungo la catena dei subappalti e più si trovano lavoratori sotto inquadrati, con stipendi più bassi e meno formati rispetto ai colleghi della ditta a cui è stato affidato l’appalto. Sono lavoratori fragili, che per guadagnare 200-300 euro in più sono costretti a mettere a rischio la propria vita. È inaccettabile".

Ha parlato di diverse falle. Dove sono le altre?

“L’altra grande falla è la tecnologia. A fronte di uno sviluppo sull’Alta velocità, che rappresenta però solo il 25% della rete, il 75% dei binari è decisamente indietro. Non c’è un meccanismo tecnologico, una sorta di pulsantone che permette a chi sta operando di staccare l’interruttore e quindi isolare il tratto di binario dove si sta intervenendo. In questo modo si potrebbe intervenire anche in presenza di un errore umano”.

Come?

“Teoricamente gli operai salgono sul binario un minuto dopo che sono stati autorizzati dalla scorta, che è la figura di controllo presente sul cantiere e che a sua volta da il via libera al capo cantiere dell’appalto o subappalto. Una catena lunga, che ha come testa la centrale. Teoricamente tutto apposto, ma in pratica avvengono decine di infortuni mortali. Se dovesse esserci un errore di comunicazione, o falle di procedura o controllo preventivo, questo tipo di tecnologia potrebbe permettere comunque che, in attesa dell’autorizzazione, intanto il binario si blocca. Certo questo significherebbe aumentare i tempi di interruzione, ma potremmo evitare infortuni e morti. Anche per chiedere questo lunedì sciopereremo in tutto il Piemonte”.

Qui il link alla pagina > 

Qui una selezione di ritagli stampa > 

RepubblicaMortiTreno23 1RepubblicaMortiTreno23 2

NEWSLETTER

Vuoi essere sempre informato sulle attività Fillea? Compila il modulo sottostante e riceverai periodicamente la nostra newsletter.

captcha 

facebook youtube twitter flickr
agenda busta paga mail newsletter