07.07.15 "Michelangelo Buonarroti, Gian Lorenzo Bernini e Donatello in corteo a fianco dei "cavatori" per chiedere l`aumento del contratto integrativo. Ieri mattina, tra i quasi 400 lavoratori del marmo che hanno sfilato dalla sede dell`Associazione Industriali fino ai piedi del municipio, c`erano anche i maestri dell`arte che con la loro opera hanno reso celebre il marmo di Carrara in tutto il mondo." Così il racconto di Cinzia Chiappini del Tirreno, sulla giornata di sciopero generale, che prosegue anche oggi, dei cavatori di Carrara in lotta  per il contratto integrativo.

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Si è trattato ovviamente di una partecipazione simbolica: alcuni operai infatti sono presentati indossando delle pettorine con la scritta, "Io sono Donatello", "Io sono Bernini" o "Io sono Michelangelo", per sottolineare l`importanza del lavoro dei tanti cavatori che nel corso dei secoli, con la loro fatica, hanno "contribuito" alla realizzazione di opere straordinarie. Un lavoro che, secondo sindacati confederali e di base, oggi non sarebbe più equamente retribuito, almeno stando ai dati sui fatturati delle aziende del lapideo. E così ieri, per la quarta volta in poco meno di due mesi, il settore è tornato a mobilitarsi: intorno alle 9, quasi 400 lavoratori sono partiti dalla sede dell`Associazione Industriali e hanno raggiunto a piedi Piazza Due Giugno, in mezzo a canti di lotta e bandiere colorate.

Ad attenderli ai piedi del municipio un piccolo palco: da qui Giacomo Bondielli di Filca Cisl, Francesco Fulignani di Feneal-Uil e Roberto Venturini di Fillea Cigil, insieme a Dino Novembri segretario pro tempore dei Cobas del marmo si sono rivolti ai lavoratori e alla città tutta, per ribadire che quei 15 euro in più sull`indennità di presenza chiesti alle associazioni datoriali sono ssolutamente sostenibili, alla luce del boom dei fatturati registrato negli ultimi 3 anni.

Ma i sindacati non si sono limitati a intervenire sui temi legati alla vertenza: l`attacco ad Assindustria ha spaziato a 360° dalla Legge regionale sulle attività estrattive ai ricorsi conto il Comune di Carrara. «Dicono tutti che serve un clima di pacificazione, bene allora anche gli industriali facciano una bella riflessione» ha concluso Roberto Venturini (portavoce per l`occasione di tutti i sindacati), annunciando per oggi la quinta giornata di sciopero da112 maggio.

Il braccio di ferro tra associazioni datoriali e lavoratori del marmo proseguirà quindi con un`altra giornata di mobilitazione. Si tratta della quinta in poco meno di due mesi, la seconda consecutiva (nel 1992 i cavatori arrivarono addirittura a 9 giorni interrotti di blocco dell`attività, ndc) , annunciata a manifestazione ancora in corso: «Nei giorni scorsi siamo stati chiari: aspettavamo un segnale da Assindustria durante il corteo di stamani, altrimenti prima di salutarci avremmo convocato una nuova mobilitazione» ha spiegato appena sceso dal palco Roberto Venturini di Fillea Cgil. «L`appuntamento è per domattina (stamani, ndr) al Ponte di Ferro per il volantinaggio e poi tutti a bloccare la strada dei marmi. Ci dispiace per gli autotrasportatori, ma dobbiamo portare avanti la nostra battaglia» ha aggiunto Francesco Fulignani di Feneal-Uil.

Ma quella di oggi potrebbe non essere l`ultima giornata di mobilitazione: «Se non ci sarà subito una chiamata, proseguiremo con lo sciopero a oltranza. Abbiamo in mente tante iniziative, soprattutto al monte, che è la testa del settore» ha dichiarato Dino Novembri, segretario pro tempore Cobas Marmo. D`accordo anche Andrea Figaia, segretario provinciale Cisl, che ha richiamato agli impegni sulla «reindustrializzazione locale del marmo», reclamando «una ricaduta per i lavoratori delle ricchezze che escono dal monte».

Per oggi dunque si preannuncia un`altra giornata calda e il clima sembra destinato a diventare sempre più incandescente a meno che, a raffreddare gli animi, non arrivi al più presto una convocazione dell`Associazione industriali per la riapertura delle trattative. La politica intanto comincia a prendere posizione e Roberta Crudeli, capogruppo Pd, ha sfilato con gli operai. E l`appoggio alla vertenza è arrivato anche dalla consigliera Claudia Bienaimè. Cinque giornate di sciopero, tante solo per sedersi ad un tavolo.

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