04.10.12 Dopo aver segnalato il pericolo nel settore degli appalti ILVA, il segretario generale della Fillea Taranto, Luigi Lamusta accende un riflettore sugli investimenti Cementir e Tempa Rossa di recente al vaglio del Consiglio Comunale di Taranto "siamo completamente allo sbando se tutti i progetti pianificati in questi anni rischiano di arretrare sotto l'effetto del clamore e del furore proibizionista che si sta facendo strada in città - spiega Lamusta - furore inspiegabile se si pensa che sia sul revamping della Cementir che sul progetto Tempa Rossa si siano rilevate le doti di ecosostenibilità e miglioramento tecnologico connessi agli investimenti."
Per quanto riguarda la Cementir "siamo addirittura in presenza di lavori che rendono un impianto vecchio di 60 anni un esperimento avanzato anche rispetto a impianti simili presenti nel nord Europa."
Insomma siamo in p resenza di investimenti "in grado di ridurre l'impatto ambientale e sulla salute dei cittadini. Difendiamo a denti stretti tutto quello che può riportare speranza al settore" prosegue il segretario Fillea "anche perchè dal fronte dei vari "no" non arriva nessuna alternativa credibile, sicura e immediata. Una difesa che si fa ancora più estrema se si analizza con attenzione il dramma in corso. Abbiamo già perso circa duemila unità e risultano in bilico gli oltre 500 dell'appalto ILVA. Registriamo difficoltà anche nelle imprese Boma e Ottomano dell'appalto Eni per cui la Cassa Integrazione in deroga è prossima alla scadenza. Alla Natuzzi continua ad esserci la Cassa Aperta ma siamo in presenza di volumi ridotti del 20% e di nessuna risposta da parte del Governo circa l'Accordo di programma per l'area murgiana. Siamo costretti anche a censire la crisi della De Carlo, il blocco o il ritardo negli appalti pubblici e la scomparsa di tante altre piccole e medie aziende che erano il vanto del territorio" conclude Lamusta richiamando tutti al senso di responsabilità ed alla serietà.